Mandrakata alla Regione Siciliana: protagonista l’assessorato alla formazione professionale della Regione siciliana, guidato da Mimmo Turano, potente assessore del governo Schifani in Sicilia. Questi i fatti ammantati nel più fitto mistero: lo scorso 30 aprile, sul sito istituzionale dell’Assessorato dallo stesso capeggiato, è stato pubblicato l’Avviso pubblico n.7 che finanzia oltre 60 milioni di euro in favore di disoccupati in cerca di una qualifica per la loro ricollocazione lavorativa. A stretto giro, tale avviso è misteriosamente scomparso dal sito web. Cos’è andato storto?
Turano, incontrastato leader leghista in provincia di Trapani ed a capo di una platea di ex democristiano folgorati sulla via di Pontida, ha atteso la fine delle elezioni indirette dei Liberi Consorzi comunali in Sicilia per pubblicare l’importante Avviso. Che cosa sia successo dopo non è dato sapere. Che possa esserci un parallelismo, quanto meno nell’esito del risultato finale tra le elezioni indirette e la misteriosa cancellazione dell’Avviso dalla rete, non è dato sapere. Certo è che qualcosa nella ricostruzione dei fatti sembra non essere andata per il verso giusto. Dalla lettura degli accadimenti emerge che il candidato di centrodestra per la provincia di Trapani, dato per vincente, è rimasto al palo perché, con un magheggio politico clientelare, frammenti dei partiti di centrodestra hanno cambiato casacca e sostenuto il candidato camuffato da una lista civica, ma poi caldeggiato platealmente dal centrosinistra. Risultato finale: la sconfitta della politica e dei partiti del centro destra. Sconfitta che non è soltanto elettorale e che apre una ferita profonda in quella che sembrava una colazione partitica coesa e imbattibile. Una mandrakata che ha portato a Palazzo D’Ali, sede della ex provincia regionale di Trapani, il sindaco di Mazara del Vallo, coccolato da pezzi grossi del Pd come il parlamentare regionale Dario Safina e il segretario siciliano, Antony Barbagallo. Alla stessa maniera, anche alla Regione Siciliana, si fa il gioco delle tre carte: prima si pubblica l’Avviso n.7 e poi lo si ritira. Una mandrakata! Anche in questo caso il risultato è una sonora sconfitta per il governo regionale di centrodestra e per gli uffici dell’assessorato regionale alla formazione professionale. E non solo, perché ad essere danneggiati sono gli enti di formazione, i lavoratori e soprattutto le migliaia di disoccupati in attesa da oltre sei mesi dei corsi di formazione per l’accesso al supporto per la formazione e il lavoro, misura finalizzata a favorire l’attivazione nel mondo del lavoro delle persone a rischio di esclusione. In una Sicilia ad altissima percentuale di povertà, quel che certamente non serve è la mandrakata.
Qualche maldicente racconta di polemiche scoppiate lo scorso 29 aprile durante l’incontro tra l’assessore Turano, gli uffici del dipartimento regionale formazione professionale e le parti sociali che hanno contestato alcune innovazioni introdotte unilateralmente, nel testo dell’Avviso n.7, dagli uffici del dipartimento regionale su preciso atto di indirizzo politico dell’assessore Turano. Contestati i limiti nell’utilizzo dei delegati per la partecipazione al click-day, l’allargamento dei finanziamenti in favore degli enti di nuovo accreditamento e l’imposizione dell’utilizzo del contratto collettivo nazionale di Cgil, Cisl e Uil a danno di altri contratti collettivi di settore esistenti ed operanti, che, con questo colpo di mano, sono stati lapalissianamente estromessi. Una scelta, quest’ultima, che rasenta l’illegittimità e che comprime la libertà costituzionalmente garantita. Insomma, un pasticciaccio, una mandrakata inattesa, che ha stranamente accontentato solo i sindacati confederali espressione di quel mondo politico di centrosinistra uscito vincente a Trapani alle elezioni indirette, ma lasciando scontenti tutti. Una decisione che lascia perplessi in tanti, anche perché assunta a qualche giorno dalla vittoria elettorale del candidato di centrosinistra alla presidenza del Libero Consorzio comunale di Trapani. Che possa esserci un nesso tra i due eventi, lo ribadiamo, non è dato sapere. Certo è che la mandrakata farà discutere e riaccende le polemiche in un settore da sempre minato da politiche clientelari in una terra sempre di più alla ricerca di buone prassi improntate sulla legalità, imparzialità, trasparenza e giustizia.
Difficile fare il bene comune quando si guarda quello politico
Del resto la politica non può smentirsi
Promettere sempre………