Come riportato dal quotidiano La Repubblica, Francesco Caronia, medico in chirurgia toracica all’ospedale Civico di Palermo, denuncia da tre anni quello che accade nel suo reparto, accusando l’attuale primario, Damiano Librizzi, di mala gestione e malasanità: “Ho assistito al decesso di persone operate in ritardo e all’uscita dal reparto di pazienti morti registrati come se fossero vivi.” La frase ricorrente del mio primario era: “dobbiamo operare perché sennò ci chiudono.”. Ci sono circa 277 casi segnalati di cartelle cliniche falsificate per ottenere rimborsi maggiorati, di pazienti operati a mio avviso in maniera non corretta. Pazienti introdotti in sala operatoria solo per colmare delle sedute operatorie».
Diversi fascicoli sono stati aperti dalla Procura, alcuni archiviati (quelli relativi ai presunti costi sproporzionati), altri ancora in fase di esaminazione dai sostituti procuratori del pool malasanità.
Oltre alle denunce all’autorità giudiziaria, Caronia si è appellato a Ismaele La Vardera, deputato regionale, consegnandogli tutto il materiale raccolto in questi anni, ovvero una serie di audio registrati in reparto di nascosto da colleghi e primario.
Tra questi audio raccapriccianti, il più grave è quello che registra una conversazione con il primario, il chirurgo e un terzo medico sulla tragedia di una donna di nome Nadia, morta a causa di alcune complicazioni dopo un intervento, non dovuto, eseguito in anestesia totale. Nadia era una mamma di 37 anni che per colpa della malasanità ha perso la vita e lasciato i suoi due bambini. La famiglia di Nadia, all’oscuro di quanto accaduto, non hanno mai denunciato l’ospedale e in più sono stati convinti dai medici che la paura della donna ad operarsi sia stata la causa del decesso. In realtà, come si sente dalla conversazione registrata da Caronia (ancora da accertare), il terzo chirurgo ammette: «…è arrivata troppo lunga… Abbiamo, tra virgolette con un minimo e un pizzico di malizia e malignità, giocato sul fatto che la donna più volte ci disse che stava ritardando perché aveva paura di fare diagnosi e lì su questo ci abbiamo marciato. E’ chiaro che lì l’errore è stato nostro».
Dalla scorsa estate, il chirurgo non ha più preso servizio in reparto: inizialmente per motivi di salute e successivamente per un periodo di aspettativa. Oltre ad aver denunciato quanto accade nel suo reparto da anni, Caronia si è rivolto al tribunale del lavoro in seguito all’esclusione dalla nomina a primario in favore di Librizzi. Tuttavia, il tribunale ha respinto il ricorso definendo legittima la nomina di Librizzi.