Ennesima tragedia legata al naufragio dello yacht Bayesian, affondato nell’agosto scorso. A perdere la vita è stato Robcornelis Maria Huijben Uiben, subacqueo olandese di 39 anni, impegnato in un’operazione di recupero a 50 metri di profondità. Il bilancio delle vittime legate all’incidente sale così a otto.
Il sub faceva parte di una squadra specializzata di una ditta straniera incaricata delle complesse operazioni di recupero del relitto. Durante il tentativo di rimozione del boma, inizialmente condotto con attrezzi manuali e poi con una fiamma ossidrica, un frammento metallico – forse parte dell’asse che sosteneva la randa – ha colpito l’uomo in modo fatale. Proprio in quel momento le telecamere subacquee hanno smesso di trasmettere.
I colleghi in immersione hanno tentato un disperato intervento di soccorso, riportando il corpo in superficie e caricandolo su una chiatta. Nonostante i tentativi di rianimazione, per Huijben Uiben non c’è stato nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti Guardia Costiera, Carabinieri e Vigili del Fuoco. La salma è stata trasferita in obitorio per l’autopsia. Le attrezzature utilizzate dal sub sono state poste sotto sequestro, mentre la Procura di Termini Imerese – già impegnata nelle indagini sul naufragio – è stata informata del nuovo decesso.
Le autorità stanno ora lavorando per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità, in particolare per quanto riguarda il rispetto delle norme di sicurezza durante le operazioni subacquee.