Le tanto attese elezioni provinciali sono finite da neanche qualche giorno e come già ci si aspettava è guerra aperta all’interno del mondo politico siciliano. Bisogna del resto aspettarselo da una elezione che, vista dai cittadini, rappresenta un vero e proprio “inciucio” di palazzo dove i consiglieri comunali hanno espresso il loro voto per eleggere consiglieri e presidente provinciale.
Ancora una volta ad avere la meglio in provincia di Trapani è Salvatore Quinci sindaco di Mazara del Vallo che da uomo un tempo inesperto di politica ma stanco del passato ha deciso di fare tutto suo un nuovo metodo ribattezzato nei corridoi politici come “Metodo Quinci”.
Come per le scorse elezioni amministrative Quinci ha deciso di presentare un progetto civico fuori da ogni logica di destra o di sinistra e ha deciso di rivolgere un appello a tutti i consiglieri comunali che viene così sintetizzato: “a noi non interessa destra o sinistra, ma fare bene al nostro territorio, chi è del partito del territorio è ben accetto”. Appello compreso e accettato visto la vittoria.
Non ci stanno però “quelli” del centro destra che invece avevano invece optato di appoggiare Giovanni Lentini sindaco di Castelvetrano. Nessun tesserato poteva votare diversamente e adesso che le elezioni sono state perse l’appello è: “nessun sostegno a Quinci”.
La vicenda porta con è però delle riflessioni su quanto la politica possa ancora permettersi di parlare di destra o sinistra nell’amministrazione dei piccoli territori o per esempio su come dei dirigenti possano invece “comandare” sui propri iscritti.
A rispondere a molti interrogativi di questi giorni ci pensa Roberto Cacioppo ex segretario mazarese della DC che questa mattina attraverso un proprio post firmato “l’uomo della strada” (lui che è sempre stato in mezzo alle persone) rompe su tutto e tutti: La destra provinciale dovrebbe farsi un bagno di umiltà!
Poi continua: sarebbero più oneste e conseguenziali le dimissioni di tutti i segretari provinciali, perché è lì che sta il vero fallimento politico. Se il 70% ha votato per i partiti, perché non hanno allora votato il loro candidato Presidente a cui di certo non si possono imputare colpe o mancata autorevolezza?
Sindaci e consiglieri hanno forse voluto mandare un messaggio chiaro ai rispettivi capi partito a cui chiaramente non riconoscono più la leadership? Al posto di cercare delle soluzioni che facciano bene al nostro territorio, cercando di restare incollati a poltrone che forse non hanno mai davvero meritato, gridando sempre all’odio verso qualcuno e contro una terra, quella trapanese sempre più martoriata.
E poi l’appello finale: Centro destra oggi ostaggio di pochi non più legittimati.
Alcuni interrogativi: Cosa avrà voluto dire Cacioppo ? Forse questi presidenti di partito provinciali per prendersi le le proprie responsabilità e colpe sono un po’ Lentini ? E forse a puntare il dito contro gli altri e trovare capri espiatori sono stati velocissimi ?
Nel frattempo fra poche ore con il giuramento del presidente Quinci e dei consiglieri inizierà questa nuova consiliatura provinciale dove, come sempre, nella guerra delle poltrone, a perdere sono sempre i cittadini che aspettano da anni risposte su infrastrutture e progetti fermi fin dalla “notte dei tempi”.
Redazione