Con la sentenza n. 72/2025, depositata il 23 maggio, la Corte Costituzionale ha messo la parola fine a ogni possibilità di condono edilizio per le costruzioni abusive realizzate entro i 150 metri dalla battigia in Sicilia. La Consulta ha respinto tutte le questioni di legittimità sollevate dal Consiglio di giustizia amministrativa (Cga), confermando la piena validità dell’art. 2, comma 3, della legge regionale 15/1991.
La pronuncia ribadisce il divieto assoluto di edificazione nella fascia costiera e chiude anche all’ipotesi, recentemente tentata all’Assemblea regionale siciliana, di sanare gli immobili abusivi – anche quelli confiscati e destinati a usi pubblici – attraverso il recepimento della norma nazionale “Salva casa”. Il provvedimento era stato già bocciato in Commissione.
Soddisfazione da parte delle associazioni ambientaliste: per Tommaso Castronuovo, presidente di Legambiente Sicilia, “si chiude finalmente una lunga stagione di forzature: è una vittoria della legalità e dell’ambiente”.
“Entro 150 metri dalla costa non è possibile costruire: la Corte costituzionale conferma un divieto sacrosanto, stabilito dalla nostra normativa ma sul quale il centrodestra ha provato ripetutamente ad entrare a gamba tesa”.
Lo dichiara Jose Marano, parlamentare regionale del Movimento Cinquestelle e vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars.
“Dopo anni di mobilitazione, esposti, denunce pubbliche e battaglie in aula – prosegue Marano – arriva una sentenza storica che non è solo un traguardo giuridico. È una vittoria culturale per chi ha scelto di difendere il paesaggio costiero, patrimonio di tutti, contro gli interessi di pochi. Per troppo tempo il centrodestra siciliano ha cercato di smantellare le regole, mascherando sanatorie come semplificazioni. Ma il cemento non è progresso e la deregulation non è sviluppo. È devastazione ambientale e speculazione”.
“Finalmente – conclude la parlamentare regionale – viene ribadito un principio rispetto al quale non possono esserci deroghe, né trucchi o interpretazioni. Solo il rispetto della legge e del nostro territorio. Ora tocca a noi vigilare sull’applicazione reale della norma. Nessuno pensi di tornare indietro con altri sotterfugi. La linea è tracciata: la costa va protetta, non svenduta”.