“Serve un patto trasversale tra governo, forze politiche ed enti locali per garantire il passaggio a tempo pieno dei 15 mila lavoratori part-time impiegati nei Comuni siciliani che rappresentano l’80% del personale in servizio. Un contingente indispensabile per garantire i servizi degli enti ma che rischia, domani, di ritrovarsi con pensioni da fame”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca, Giuseppe Cardenia Gianluca Cannella del sindacato
Csa-Cisal che questa mattina, alla Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a Palermo, ha tenuto un convegno dal titolo “Precariato storico ed enti locali, analisi e prospettive”.
All’incontro hanno preso parte l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina, il presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate, la vicepresidente della commissione Bilancio Margherita La Rocca Ruvolo, i capigruppo Giorgio Assenza (Fdi), Michele Catanzaro (Pd), Antonino De Luca (M5s), Carmelo Pace (Dc), Stefano Pellegrino (Fi), il vicecapogruppo Giuseppe Laccoto (Lega), oltre a vari deputati e sindaci.
“Un’occasione di confronto – spiegano Badagliacca, Cardenia e Cannella – promossa dal Csa-Cisal, sindacato a cui tutti hanno riconosciuto lo
storico impegno nell’affrontare questa vertenza. Abbiamo proposto un monitoraggio di tutti i lavoratori interessati e chiesto alle
commissioni parlamentari di lavorare, insieme a noi, a una proposta di legge che finanzi in modo strutturale l’aumento delle ore fino al
tempo pieno. Necessaria anche una sinergia con Roma per coprire finanziariamente i contributi figurativi ed evitare che questi
lavoratori si ritrovino con pensioni addirittura inferiori a quella sociale”.