La IV edizione del premo narrativa e poesia intitolato alla scrittrice mazarese Irene Marusso, quest’anno ha dato spazio alla sezione “Monologhi teatrali”.
Vincitore del primo premio è stato selezionato “MaiNati, Processo a Gisella Perl, la ginecologa di Auschwitz” scritto da Cati Mangiaracina.
“MaiNati” è una di quelle storie che hanno il potere di superare il portale spazio-temporale per arrivare fino a noi in modo prorompente, travolgente”.
Il tempo raccontato in questo testo, infatti, non è circoscritto all’epoca, per certi versi è attuale, presente nel contesto contemporaneo”.
Lei è Gisella Perl: ebrea, donna, medico, laureata in ginecologia, in un tempo in cui la medicina è un ambito occupato da soli uomini.
Appassionata preservatrice dell’intimità del corpo femminile, veneratrice della maternità. Una figura icastica presto dimenticata e posta tra le tante pagine da consegnare all’oblio per l’atrocità, l’orrore che ne scaturiva.
MaiNati dà una visione ampia dell’esistenza, della sopravvivenza in un tempo in cui la vita umana perdeva il suo significato profondo, la sua accezione primordiale per dare spazio ad una lotta selvaggia e insensata contro esseri umani di diversa religione, di diverso stile di vita, di cultura, di tradizioni.
La narrazione si sofferma sul campo di concentramento, sulle condizioni e punta i riflettori sulla violenza ai danni delle donne come strumento di potere, sulle conseguenze ideologiche del nazismo; sull’aborto, tema che sempre scuote le coscienze.
“Erano donne violentate dai soldati, prese a calci, colpite con mazze e fruste… sottoposte a mostruosi esperimenti. L’unica scelta possibile per tenerle in vita era l’aborto. Io che avevo scelto con entusiasmo di dare al mondo la gioia della vita, praticavo l’aborto per salvare loro la vita.”
Quella di Gisella Perl è una storia struggente di scelta, d’amore, di coraggio. È un’analisi della società del potere. Il testo crea opportunità di riflessione su temi fondamentali: la violenza di genere, il profondo significato dell’esistenza, le discriminazioni, i poteri assoluti, la dittatura e offre la possibilità di porre le basi per una riconversione di quei meccanismi mentali inconsueti, spesso aberranti, creando l’opportunità di partire da sé per operare una trasformazione dell’esistente.
“Me lo figuro così il Creatore al cospetto di tutti quei bambini allineati da qualche parte, uno accanto all’altro: alcuni piangono, come fanno tutti i bambini, altri dormono quel sonno senza risveglio, altri attendono in quel nulla eterno tra le braccia di un Dio consenziente in una sorta di “spazio privilegiato”, i bambini mai nati sono grati per non avere attraversato l’inferno su questa terra.”
“Come capita in molte storie del passato nel momento in cui ho cominciato a scrivere MaiNati ho avuto la sensazione di non essere stata io a cercarla ma è stata Gisela Perl che ha voluto essere trovata affinché la sua storia non fosse dimenticata” cosi dichiara l’autrice Cati Mangiaracina.