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Mazara: i cittadini del quartiere piazza Macello incontrano il sindaco e alcuni consiglieri

by Redazione
Giugno 20, 2025
in Attualità, In evidenza, Politica
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Mazara: i cittadini del quartiere piazza Macello incontrano il sindaco e alcuni consiglieri
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Nei giorni scorsi, un gruppo spontaneo di cittadini del quartiere “Piazza Macello” ha incontrato il Sindaco, Salvatore Quinci, il Presidente del Consiglio, Francesco Di Liberti ed i gruppi consiliari e gli assessori di Partecipazione Politica e Salvatore Quinci Sindaco.

A prendere l’iniziativa un giovane ingegnere di 25 anni: Giovanni Titone, rientrato a Mazara del Vallo dopo la laurea in Ingegneria della Sicurezza in Veneto, alla fine 2024.

Giovanni, come nasce questa idea di incontrare l’Amministrazione per discutere del quartiere?

Terminati gli studi ho deciso di tornare e provare a costruire una carriera professionale nella mia città. So che non è la via più semplice, ma ho sempre pensato che non esistono vie davvero semplici per raggiungere obiettivi ambiziosi e, culturalmente, so bene che “rischio zero” non esiste.

Vivendo la città, il quartiere, riscoprendo amici e familiari, i vicini di casa ci siamo scontrati con lo stato del nostro quartiere: aiuole e piazze abbandonate, nonostante ospitino il mercato rionale il mercoledì, dove da piccoli giocavamo per strada; vari episodi di danneggiamenti, di furti, di microcriminalità, oltre che situazioni di degrado legate a spaccio e prostituzione, notando che in quelle zone mancano ancora delle telecamere di sicurezza, nonostante la presenza delle scuole primarie, tra le più importanti della città.

Non era più “semplice” il tipico post indignato con le foto sui social, per denunciare la situazione?

Parlando con gli amici e gli altri abitanti del quartiere, abbiamo cominciato ad immaginare anche delle possibili soluzioni: la città si sta dotando di tantissime telecamere e quelle zone sarebbero state naturalmente vocate al posizionamento. Lo spartitraffico alberato di via Costiera potrebbe essere curato ed arredato. Le due aiuole adiacenti alle case popolari di via Sebastiano Conca potrebbero essere in realtà un piccolo giardino urbano, se non addirittura un piccolo parco dove tornare a far giocare i bambini o passeggiare gli abitanti del quartiere. E poi un po’ di diserbatura, qualche esigenza legata ad impianti fognari o ad allagamenti in caso di forti piogge. Insomma, problemi che sappiamo essere forse “piccoli” e comuni a tante altre zone della città di cui vediamo sempre foto e leggiamo articoli indignati, ma che sembrano spesso restare irrisolti, dopo qualche giorno di tam tammediatico. Vorremmo invece far si che qualcosa accada, mettendoci del nostro, dando ciascuno un piccolo contributo di tempo, di attenzione, di cura.

Per farlo, avevamo bisogno di capire se un ragionamento di questo tipo potesse essere accolto ed apprezzato dalle Istituzioni, a prescindere da simpatie o antipatie, da colori politici che non ci interessano e quindi prima del post sarebbe stato più utile un incontro che abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Di Liberti.

Certamente un modo “diverso” di affrontare la questione. Come è andato l’incontro?

C’è voluta qualche settimana prima di riuscire ad organizzarlo, sapevamo che non stavamo denunciando una situazione “urgente e puntuale” e siamo ben consapevoli degli impegni istituzionali. Tuttavia siamo stati felici di ricevere non solo il Sindaco Quinci personalmente, ma anche gli assessori Casale ed Abbagnato ed i consiglieri comunali. Abbiamo passato un’oretta insieme, passeggiando per il quartiere, mostrando la situazione e raccontando come immaginavamo quegli spazi. Non avevo avuto nemmeno il tempo di avvisare tutti, in zona, ma ciascuno che passando vedeva il gruppo si è fermato, rilanciando la disponibilità di ciascuno ad aiutare. Ho scoperto che ci sono già dei comitati di quartiere ufficiali, ma con una franca discussione svolta con toni propositivi e non di accusa, abbiamo registrato con piacere la disponibilità del Sindaco a riqualificare la zona. Abbiamo “strappato” anche qualche promessa che ci sembra sincera, qualche giorno dopo abbiamo incontrato l’assessore Isidonia Giacalone e l’ing. Bua e questo ci fa ben sperare che qualcosa, se si vuole, si può davvero fare. Ma restiamo sul pezzo.

Hai studiato e vissuto per qualche anno fuori. Come hai trovato la città una volta rientrato? E cosa immagini per il futuro?

Ho vissuto a Padova gli ultimi due anni, una città ovviamente più ricca e profondamente diversa dalle città del sud. Ho avuto la possibilità di vedere tanti modelli, girando facilmente nei week end per le altre città più o meno vicine. Mazara l’ho trovata un popiù “moderna”, un po più del nord, grazie ai parchi, alla raccolta differenziata che funziona, alla pista ciclabile di cui le città del nord sono piene. C’è certamente bisogno di un approccio culturale nuovo anche da parte della popolazione che spesso è quello che davvero manca. Piccoli gesti di civiltà quotidiana, togliere da se l’erbetta davanti al marciapiede di casa, prendersi cura di una aiuola del quartiere piantando una piantina e mettendo un pod’acqua, una cura maggiore nei rifiuti per strada. Al nord ho avuto modo di vedere che spesso è proprio questo modo di agire da parte dei cittadini a far si che tutto funzioni meglio. Mazara ha bisogno di tanto altro verde, che serve per arredare ed abbellire, ma anche ad abbassare le temperature per strada, a favorire lo spostarsi a piedi o in bici, a rendere l’aria più respirabile.

Immaginare anche altre aree pedonali, altre Z.T.L. può rendere la città più vivibile, ma anche questo passa, a mio avviso, da rendere fattibile un passeggiata con 40 gradi in aree ombreggiate dal verde, ed inevitabilmente, dall’implementazione di un servizio di trasporto urbano efficiente e moderno, pensato per ridisegnare il concetto di mobilità ed alleggerire la città dall’ingombrante ed orami ingestibile presenza di auto private.

Credo che, per la mia generazione, la cosa più importante sia una città in grado non solo di essere bella e più vivibile, che di certo è importante, ma soprattutto una città in grado di offrire opportunità professionali e di crescita. Per fare questo sicuramente la politica può fare molto, ma il cambio culturale della classe dirigenziale, della classe imprenditoriale, dell’intera popolazione sarà indispensabile. Questa città deve tornare ad attrarre investimenti, le imprese devono tornare ad investire in senso ampio, dalla qualità delle offerte alla dignità delle retribuzioni, dal rispetto delle norme al supportare iniziative anche diverse dal proprio settore di competenza se proposte e pensate da soggetti che hanno potenzialità.

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