Ieri sera, durante la partita Trapani – Varese, il tifo organizzato granata è rimasto in silenzio per la prima metà di gara, in aperta polemica con la società. A tarda sera è arrivato il comunicato dei gruppi organizzati che hanno spiegato il loro silenzio e la presa di posizione:
“Relativamente al silenzio della Curva del PalaShark nella partita contro Varese, i gruppi organizzati intendono puntualizzare quanto segue:
In seguito all’affissione di uno striscione a sostegno di coach Repesa, i tifosi dei gruppi organizzati sono stati definiti, tra le altre cose, minacciosi, volendo far passare una immagine distorta, che, come tutto il pubblico sa o dovrebbe sapere, non ci appartiene.
Nonostante ci sia stato tempo per rettificare, nessuna marcia indietro è stata posta in essere e ciò ha generato il dissenso educato e civile di oggi.
Consapevoli che da parte nostra c’è stata una mancanza di comunicazione preventiva che non ha fatto comprendere al pubblico del PalaShark le nostre ragioni, accettiamo tranquillamente i fischi e le opinioni differenti.
Quello che non accettiamo è negoziare la nostra dignità di brave persone che riteniamo calpestata, anche stasera.
Non ci sono ragioni che ci portino a contestare la squadra che anzi va solo elogiata per lo sforzo profuso finora, largamente oltre le più rosee aspettative.
Ci teniamo però a fare capire che i tifosi più accaniti sono persone come le altre, che spendono energie per le partite in casa ed in trasferta e che questo supporto non può essere dato per scontato da nessuno, se specialmente si vuole fare passare la tifoseria per quella che non è, come è stato fatto.
Trapani siamo noi, ovvero cittadini che come tutti i trapanesi non abbassano la testa quando vengono denigrati. “
Non si è fatta attendere la dura risposta del Presidente Valerio Antonini dal suo profilo X:
“Questo comunicato rappresenta in poche righe tutto ciò che io combatterò sempre nella vita. E quando il tifo si erge a questi livelli, è meglio non averlo neanche. Per inciso : ho definito uno striscione minaccioso E NON PERSONE MINACCIOSE, perché quando si scrive REPESA NON SI TOCCA! con punto esclamativo a casa mia è una minaccia. È pur vero che l’italiano è una lingua che parlano in pochi , disse una volta Andreotti. Per di più basato su una notizia inventata da un giornalista locale in cerca di autore. E il tutto nonostante ieri sia Il capitano che il coach invocassero unità. Puntualmente disattesa.
Uno striscione con scritto TRAPANI SIAMO NOI La curva , è il testamento perfetto che ci differenzia in tutto. A Roma gli avrebbero intonato un : SE LA CANTANO E SE LA SUONANO DA SOLI.
Mi avevano avvisato , svariati presidenti di altre società, che arrivando dal nulla cosmico dove eravamo al livello dove siamo ora, si sarebbe creato un gruppo di tifosi che pensano di parlare a nome di tutti e che pur di avere un posto a tavola anche per negoziare prezzi dei biglietti agevolati o altre situazioni, si sarebbero prestati a queste storie. Ma non hanno capito che con me non avranno mai dialogo se questi sono i comportamenti ed anzi ne faccio volentieri a meno a queste condizioni . E come me tutti quelli ( il 99%) che stasera al palashark li hanno etichettati nel modo più idoneo per quello che hanno visto e sentito. Sono profondamente deluso da ciò che sto vedendo ed è chiaro che a fine anno si tireranno le somme di tutto per capire se e come andare avanti.”
Neanche la vittoria di ieri sembra aver ridato serenità all’ambiente granata.
Roberto Rubino