«Il numero di nuovi procedimenti sopravvenuti a livello nazionale, sia in primo che in secondo grado, è andato calando fino all’anno 2021, mentre ha subito una brusca impennata, per quanto riguarda i ricorsi proposti in primo grado, tanto nel 2022 quanto nel 2023 e ancor di più nel 2024. È un dato valevole anche per la Regione Sicilia con riguardo ai ricorsi pervenuti in primo grado, che sono stati circa 224.000, con la sopravvenienza più alta avutasi presso la Corte di primo grado di Catania (quasi 60.000 ricorsi)». Lo ha detto il presidente della corte di giustizia tributaria Antonio Novara nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Palermo in corso a Palazzo Steri.
«Nonostante l’elevatissimo numero di definizioni, il dato dei ricorsi pendenti risulta, tuttavia, ancora assai critico, – aggiunge il presidente Novara – poiché, considerate le sopravvenienze, al 31 dicembre 2024 risultavano pendenti davanti alle Corti di primo grado ben 49.751 controversie (oltre 4.000 in più rispetto a quelle pendenti alla fine dell’anno precedente e oltre 10.000 in più rispetto a quelle pendenti al 31 dicembre 2022), con le punte maggiori soprattutto nelle due grandi città metropolitane. Una situazione non confortante visto il cambio di marcia nel 2022, che ha subito un’ulteriore accelerazione nel 2023, che è proseguita nel 2024 con l’iscrizione di ben 37.360 nuovi ricorsi, vale a dire più di 4.000 in più del 2023 e più di 16.000 in più del 2022, e, d’altro canto, nel primo scorcio di quest’anno le controversie pervenute sono già 6.438, con punte allarmanti a Catania e Messina».
Fonte: ANSA