Ieri mattina, in via Li Muli a Palermo, si è tenuta la commemorazione di Pio La Torre e del suo collaboratore e autista, Rosario Di Salvo, assassinati dalla mafia il 30 aprile di 43 anni fa.
Alla cerimonia hanno preso parte numerose autorità civili e istituzionali, tra cui il vicesindaco Fabrizio Ferrandelli, il prefetto Massimo Mariani, il questore Maurizio Calvino, il presidente della Commissione regionale Antimafia Antonello Cracolici, l’ex presidente del Senato Piero Grasso, l’eurodeputato Leoluca Orlando e il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo.
Proprio Barbagallo ha sottolineato l’attualità del pensiero e dell’azione politica di La Torre: “Ricordiamo Pio La Torre partendo dalla forza delle sue battaglie, ancora oggi estremamente attuali: la lotta alla mafia, l’impegno per la pace e il contrasto alle diseguaglianze. È fondamentale trasmettere questo impegno alle nuove generazioni, perché abbiamo bisogno di esempi in un tempo difficile come quello che viviamo”.
Anche l’Assemblea regionale siciliana ha reso omaggio a La Torre osservando un minuto di silenzio all’inizio dei lavori. Durante la seduta, il capogruppo del PD, Michele Catanzaro, ha preso la parola per criticare l’assenza di rappresentanti del governo regionale e delle istituzioni dell’Ars alla cerimonia: “Se si è trattato di una scelta deliberata, è un fatto grave; se invece è stata una dimenticanza, è ancora più grave”.
“A 43 anni dall’assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo è doveroso mantenere vivo il ricordo di chi si è speso fino all’estremo sacrificio per combattere, in un silenzio allora assordate, le infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo politico ed imprenditoriale. E’ grazie a uomini come La Torre se l’Italia, grazie alla legge che porta il suo nome unito a quello di Virginio Rognoni, ha compiuto straordinari passi avanti nella lotta alla mafia aggredendo i patrimoni economici originati dal malaffare. C’è di più: il desiderio di pace per la Sicilia manifestato con azioni che sono sui libri di storia mantiene il suo pensiero sempre più attuale specialmente in un momento contrassegnato da conflitti non troppo lontani dai nostri territori”. Così il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno.
(Foto ANSA)