Con decreto del 10 aprile 2019, il Tribunale di Termini Imerese ingiungeva al Comune di Scillato il pagamento di oltre €.40.000,00 a titolo di fornitura di energia elettrica per l’illuminazione pubblica.
Avverso il predetto decreto ingiuntivo, il Comune di Scillato, con il patrocinio dell’avv. Girolamo Rubino, proponeva opposizione chiedendone la revoca.
In particolare il legale incaricato deduceva che le fatture poste a fondamento del decreto ingiuntivo, oltre a non essere idonee a provare la sussistenza del credito, fossero spropositate rispetto agli importi delle precedenti sebbene avessero ad oggetto la medesima fornitura e, pertanto, rilevava che controparte avrebbe dovuto dimostrare puntualmente di avere effettuato le forniture di cui pretendeva la remunerazione, nonché l’effettività e la congruità delle stesse.
In ragione delle doglianze proposte dall’avv. Rubino, il Tribunale di Termini Imerese disponeva una consulenza tecnica d’ufficio, al fine di accertare la corretta funzionalità dei contatori relativi alla fornitura di energia elettrica per l’illuminazione pubblica e la reale quantità dei consumi oggetto delle fatture oggetto del giudizio, in esito alla quale il consulente incaricato evidenziava una sovrafatturazione di consumi da parte del fornitore di energia elettrica pari a circa il 40% in più.
Con sentenza del 7 maggio 2025 il Tribunale di Termini Imerese da un canto ha rilevato che la società di recupero crediti non ha provato il proprio credito e da un altro canto ha ritenuto fondate e provate le censure proposte dall’avv. Rubino afferenti l’insussistenza della pretesa creditoria avanzata da parte opposta e, conseguentemente, ha revocato il decreto ingiuntivo condannando la controparte al pagamento delle spese processuali e di consulenza liquidate in circa €.10.000.