Le donne e gli uomini di Calatafimi Segesta hanno srotolato i tessuti intrecciandoli per creare i raggi di un unico sole, una trama leggera, intensa nei colori, cucita simbolicamente alla terra. Una cerimonia laica e corale, nata dalla comunità e dal suo sentire. È così che prende forma “I fili del sole”, quinta e ultima installazione del progetto TEXERE di Silvia Scaringella al Parco archeologico di Segesta.
Sono le stesse stoffe che nei mesi scorsi hanno composto una “via sacra” a partire dal tempio dorico e che ora si distendono fino a generare una nuova immagine: un sole dai raggi multipli, un mandala contemporaneo realizzato con tessuti recuperati e donati dalla comunità, provenienti da abiti che hanno già avuto una vita e ne cercano un’altra.
«Ogni tappa è stata un passaggio di senso e trasformazione – racconta Silvia Scaringella –. Abbiamo lavorato con stoffe usate, con il contributo prezioso delle donne anziane di Calatafimi, e ogni gesto è stato parte di un disegno collettivo. L’arte contemporanea, oggi più che mai, ha il dovere di farsi comprendere: deve essere concreta, partecipata, legata al fare e al connettere».
“È una stella, è una festa di comunità che abita il Parco – aggiunge Luigi Biondo, direttore del Parco e curatore del progetto –. La stoffa che prima ha abbracciato il Tempio, adesso veste la terra e crea un disegno che ricorda i pani votivi della tradizione. E soprattutto, attorno a questo progetto c’è tanta gente che sente l’arte, la vive, senza dover fingere di capirla”. “I fili del sole” completa quindi il percorso installativo di cui fanno parte anche le installazioni “Pondus”, 2500 piccoli pesi di terracotta plasmati dai bambini in un dialogo sonoro con i reperti degli Elimi esposti nell’Antiquarium; e Idrissa, corde color cielo che si tendono tra la moschea e la chiesa medievale, simbolo dell’abbraccio tra i popoli.
“Texere. Come fili nell’insieme” è un progetto di Silvia Scaringella che cuce archeologia e arte contemporanea con il coinvolgimento dell’intera comunità di Calatafimi Segesta in collaborazione con il Centro del Riuso dei Tessuti Cooperativa René, la Pro Loco Calatafimi Segesta, l’associazione Albanuova e l’artista senegalese Idrissa Mbengue Gueye. Curata dal direttore del Parco Luigi Biondo e dalle archeologhe Hedvig Evegren e Monica de Cesare per la sezione all’Antiquarium, è organizzata per il Parco archeologico di Segesta da MondoMostre. Il progetto espositivo sarà visitabile fino al 5 agosto e fa parte del percorso di visita al Parco.