Tre giorni di confronti con antropologi, artisti, rappresentanti istituzionali, mostre di videoarte, installazioni e laboratori creativi, con protagonisti anche i cittadini di tutte le età che si raccontano per riannodare il filo di una storia che parte dal terremoto e guarda al futuro.
E’ questo, in sintesi, il programma delle 3 intense giornate che vedranno protagonista Poggioreale, in provincia di Trapani, da sabato 5 a lunedì 7 luglio, per dibattere di temi quali memoria storica, rigenerazione dei territori e arte come strumento di rinascita.
La cittadina del trapanese, che fa da porta d’ingresso alla Valle del Belice, è da oltre un anno al centro di un ambizioso esperimento che si propone di diventare “modello” rispetto al tema dello spopolamento dei piccoli borghi siciliani o di quelli che, per il progressivo invecchiamento della popolazione e la contestuale emigrazione dei giovani, sono stati definiti “paesi fantasma”: tornare a far rivivere, in questo caso, il borgo antico danneggiato dal terremoto del 1968 attraverso il recupero di antichi palazzi nobiliari (esemplare quello quasi ultimato di Casa Agosta, destinato a spazio culturale) e la riapertura dell’asse principale per rendere nuovamente accessibile il centro antico; un progetto, quest’ultimo, che porta la firma di uno dei più importanti architetti italiani, Lelio Oriano Di Zio (suo il progetto dell’albergo diffuso a Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, voluto da Daniele Kihlgren).
Tutto ciò è in fase di realizzazione grazie ai fondi che Poggioreale ha ottenuto nell’ambito del PNRR, pari a 1 milione e 600 mila euro per interventi destinati allo sviluppo delle attività culturali e alla costituzione dell’impresa di comunità (l’Impresa di comunità sarà un nuovo soggetto formato da cittadini, associazioni e imprese di Poggioreale; dalla loro collaborazione potranno svilupparsi nuovi prodotti e servizi per la gestione e valorizzazione di spazi, risorse, talenti e competenze rispondendo ai fabbisogni dei turisti e della comunità).
Il progetto, sostenuto dal PNRR con la Misura M1C3, che fa capo al Ministero della Cultura, è diretto da un gruppo di esperti di rigenerazione urbana con alle spalle una lunga esperienza, tra cui Lucenzo Tambuzzo, Emanuele Messina e Clara Mollica.
«La rigenerazione di Poggioreale antica, oltre al recupero e alla conservazione – spiega Lucenzo Tambuzzo, direttore artistico e generale del progetto – ha l’ambizione di proporre un modello alternativo di rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi del Belice colpiti dal terremoto del 1968. Infatti, da un lato, negli anni 70/80, si è realizzato il modello Gibellina, con artisti che hanno immaginato la ricostruzione urbanistica e le traiettorie di rinascita attraverso un processo artistico autoriale, che dall’alto si attua verso il basso, ma che forse è risultato un po’ distante dal sentire comune e dalle persone. Dall’altro, con questo progetto vogliamo proporre un modello alternativo, direi quasi opposto, che mette al centro le comunità locali, le loro profonde identità e tradizioni orali, rilanciandole come risorsa fondamentale su cui impostare i percorsi di rigenerazione urbana, sociale e culturale. Un modello che parte dal basso, dalle persone, dalle comunità, dalla memoria collettiva vivente, e che su queste avvia percorsi artistici e culturali di arte partecipativa e rigenerativa, di riscoperta del patrimonio culturale immateriale, di rilancio di percorsi esperienziali altamente evocativi e di processi di autorigenerazione, che finiranno per ridare l’anima alle vecchie pietre che ritroveranno nuova vita»
«I fondi del PNRR – spiega il sindaco Carmelo Palermo – ci consentiranno di rianimare sia il vecchio borgo che il nuovo centro: l’obiettivo, nel concreto, è favorire l’apertura di botteghe artigianali, strutture ricettive e attività di ristorazione, e insieme a loro la promozione di attività culturali. È una sfida che vede Poggioreale come cittadina-guida, ma a cui guardano tutti i piccoli borghi della Sicilia alle prese con gli stessi problemi».
Il primo appuntamento è per sabato 5 luglio alle 18,00, nella Piazza Elimo, con un laboratorio sul tema «Tracce e memorie».
A seguire un confronto con l’antropologo Marco Aime sul tema «La memoria non crolla»; Aime, che è anche scrittore e docente universitario, indaga da studioso i temi dell’identità e dell’integrazione.
Domenica 6 luglio a partire dalle 19,00, sempre in Piazza Elimo, ci sarà il confronto con il produttore e regista Alfio Scuderi sul tema «Abitare il futuro. Arte e rigenerazione dei luoghi».
La giornata conclusiva di lunedì 7 luglio, ancora in Piazza Elimo, propone un confronto tra i sindaci dei Comuni del Belice, parlamentari e studiosi sul tema «Modelli di rigenerazione dei borghi»; seguirà la proiezione del docufilm dal titolo «Viaggio nelle Eredità immateriali di Poggioreale».
Tutte le iniziative (con ingresso libero), curate dalla società «Humus Srl» nell’ambito del progetto «Poggioreale vecchio e nuovo centro», fanno parte del festival «iART POGGIOREALE» con la direzione artistica di Lucio Tambuzzo.