Dal 16 al 20 luglio 2025, il Parco Archeologico di Segesta è stato adornato da un’enorme mongolfiera, rendendo il Tempio un posto ancor più magico.
Vivere l’emozione del volo in mongolfiera, ammirando il panorama e il Parco Archeologico è stata un’esperienza che grandi e piccini, siciliani e turisti, non si sono assolutamente fatti sfuggire.
L’esperienza, inclusa nel biglietto di entrata, consiste nel volo vincolato, quindi con pallone ancorato a terra, che effettua un’ascesa di circa 5 minuti, fino ad un’altezza massima di 15/20 metri.
Il Parco Archeologico di Segesta si trova sul sito della più importante città elima della Sicilia, famoso per il suo tempio dorico, costruito nel V secolo a.C., in uno stato di conservazione eccezionale, particolare per la posizione estremamente panoramica, e il teatro, risalente alla seconda metà del II secolo a.C., che offre una vista mozzafiato e ospita tutto l’anno spettacoli, concerti e rassegne teatrali.
Ma non tutti sanno le curiosità che si celano dietro al Parco, come per esempio il fatto che nonostante la sua imponenza, il Tempio non è stato mai completato, e che, ancora oggi, non si sa con certezza a quale divinità fosse dedicato.
La leggenda narra che quando la troiana Segesta arrivò in Sicilia con il dio fiume siciliano Crimiso, egli si trasformò in un cane per unirsi a lei. La loro unione diede vita ad Aceste (o Egesto) ritenuto il fondatore della città di Segesta. Il cane è il simbolo della cultura orientale e compare più volte nei didramma Segestani, in onore al culto di Crimiso. Esistono tante versioni riguardante l’arrivo in Sicilia della troiana Egesta. Una di queste narra che il re di Troia, Laomedonte decise di consegnare le tre figlie a dei mercanti, obbligandoli a condurle in terre lontane. Le tre donzelle, fuggite alla morte grazie alla dea Afrodite, vennero portate in Sicilia dove decisero di costruire un Tempio dedicato alla dea che le aveva protette. Una di queste fanciulle era proprio Segesta.
Federica Marino