Dalle sbarre al palcoscenico, immersi in un’esperienza fortissima che li ha visti ieri sera in scena nella suggestiva cornice del Teatro Greco di Tindari, insieme ad attori professionisti e davanti ad un pubblico numeroso, per l’Ecuba di Euripide prodotta dal Teatro Pubblico Ligure, Teatro Cavour e Tindari Festival, con la regia di Sergio Maifredi. I sedici detenuti- attori della Casa Circondariale di Messina e di Barcellona Pozzo di Gotto, sul palco grazie al progetto di laboratorio teatrale dell’Associazione D’aRteventi di Messina, sono stati travolti dagli applausi e dall’ondata di emozione dei presenti- soprattutto dei parenti che sono andati a vederli recitare.
“A Tindari- ha dichiarato entusiasta il regista e Direttore di Teatro Pubblico Ligure, Sergio Maifredi- è successo qualcosa di unico. Si sono unite due forze: i nostri attori e i nostri musicisti, con i detenuti che hanno portato una grande energia e una grande professionalità. È stato come incontrare dei colleghi che si sono uniti al nostro lavoro portando un valore aggiunto unico e irripetibile. Dopo questo spettacolo eccezionale, il viaggio di Ecuba continua, forte anche di questa particolare esperienza”.
A confermare la carica travolgente dello spettacolo anche la protagonista, l’Ecuba interpretata con straordinaria intensità dall’attrice Arianna Scommegna, che ancora commossa ha speso parole profondamente toccanti raccontando la recente esperienza.
“Lavorare con i detenuti attori, bravissimi, ha donato un’energia speciale alla nostra Ecuba. Sul palco eravamo colleghi alla pari, sul palco siamo tutti semplicemente esseri umani. Il teatro ha proprio questo potere straordinario di mettere a nudo l’umanità, e chi ha una storia da raccontare non può che trasmettere emozione. Ci guardavamo e ci trasmettevamo carica a vicenda: è stato bellissimo”.
Ed è proprio sull’assunto che il palcoscenico possa divenire spazio di libertà e di verità, e il teatro strumento di riscatto sociale, che l’Associazione D’aRteventi di Messina ha avviato nel 2017 questo progetto di laboratorio teatrale rivolto ai detenuti della Casa Circondariale di Messina e di Barcellona Pozzo di Gotto.
“Quest’anno abbiamo fatto un salto di qualità in più grazie a Mario Incudine che ci ha coinvolti in questo produzione teatrale a fianco di un cast di altissimo livello come quello del Teatro Pubblico Ligure – racconta soddisfatta la coordinatrice del progetto, Daniela Ursino, Presidente dell’Associazione D’aRteventi- Vedere, poi, un pubblico sempre più numeroso e affezionato a questi spettacoli, rappresenta per noi un vero e proprio abbraccio della società esterna ai nostri ragazzi, che vivono sempre più il teatro non solo con emozione, ma anche con grande senso di responsabilità. Questo ponte tra il mondo del carcere e l’esterno è fondamentale, non solo per il processo rieducativo e di reinserimento nella società dei detenuti ma anche per l’abbattimento dei pregiudizi e del valore rieducativo della pena, tema richiamato dall’art.27 della nostra Costituzione”.
In scena anche il gruppo de Le Signore di Patti e degli studenti di Liberi di Essere Liberi dell’Università di Messina.
Presenti alla rappresentazione di ieri sera numerosi esponenti delle Istituzioni: tra gli altri, il Prefetto di Messina, Cosima Di Stani; il Questore di Messina, Annino Gargano; il Presidente del Tribunale di Patti, Dott. Mario Samperi; il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Patti, Capitano Giuseppe Rinella, in rappresentanza del Comandante provinciale di Messina; il Vice Questore del Commissariato di Patti, Mario Venuto, il Direttore della Casa Circondariale di Messina, Angela Sciavicca, presente anche in rappresentanza del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria; il Comandante della Polizia Penitenziaria di Messina, Dirigente Caterina Antonella Pacileo; il Comandante della Polizia Penitenziaria di Barcellona Pozzo di Gotto, Dirigente Aggiunto Salvatore Parisi; i magistrati di sorveglianza. In rappresentanza della Città presente l’Assessore alla Cultura del Comune di Patti, Salvatore Sidoti, che ha fatto gli onori di casa con l’Assessore alla Cultura del Comune di Imperia, Marcella Roggero: l’incontro è stato occasione per avviare il progetto di gemellaggio culturale tra le due città.
Felice per il successo di pubblico anche il Direttore del Tindari Festival, Mario Incudine, che ha voluto fortemente questo spettacolo realizzato dalla sinergia attori professionisti e detenuti attori nel ricco cartellone proposto.
“I veri protagonisti di questa Ecuba sono stati i nostri detenuti attori- ha dichiarato il Direttore artistico Mario Incudine, che anche attore nello spettacolo ha voluto generosamente cedere alcune sue battute proprio a loro- Durante l’anno si sono preparati con scrupolosità e grande impegno, tanto che la loro bravura ha conquistato pubblico, ma anche regista e attori professionisti con cui hanno lavorato al fianco. Il teatro, in questo senso, non è dunque solo strumento di espressione artistica, ma anche di crescita personale e civile”.
Intanto proseguono gli eventi del ricco cartellone multidisciplinare della 69esima edizione del Tindari Festival, organizzato dalla Città di Patti (ME) con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Siciliana, e con il coinvolgimento di diverse associazioni del territorio.
I prossimi appuntamenti: il 22 luglio alle ore 21, al Teatro Greco di Tindari, con “Un’altra Iliade”, scritto e diretto da Salvatore Arena e Massimo Barilla; il 24 luglio alle ore 21, nel Chiostro San Francesco di Sant’Angelo di Brolo, “La lingua madre” con Paride Benassai e Alessandra Salerno.
Tutti i biglietti in prevendita: https://tindarifestival.organizzatori.18tickets.it e in tutti i punti vendita autorizzati presenti sul territorio.
Biglietti al botteghino poco prima degli spettacoli, presso l’ex scuola elementare sita in via Teatro Greco 15, nella frazione di Tindari, a Patti (ME).